
La guida anti-truffa - La guida di Polizia di Stato e Airbnb, oltre ad offrire una panoramica delle truffe più diffuse (il proprietario dell'alloggio all'estero, annunci privi di recensioni ma accattivanti), si concentra sui consigli per evitare i raggiri. Fra questi, il prestare attenzione ai "siti clone con indirizzi strani", gli "alloggi esca" di chi chiede, una volta giunti a destinazione, di cambiare sistemazione usando come scusa un problema improvviso, i link condivisi da altri siti o via mail, chi propone il pagamento di una caparra o il pagamento tramite bonifico invece che tramite carta di credito sul sito della multinazionale di San Francisco.
"Talvolta - continua Gabrielli - si può cadere nella trappola di siti civetta contraffatti o di singoli individui senza scrupoli, che pubblicizzano pacchetti vacanze a prezzi scontatissimi nascondendo vere e proprie truffe".
"E' importante - osserva da parte sua Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia - che sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti avvengano sempre all'interno del nostro sito o dell'applicazione, come indicato dai nostri termini di servizio. Airbnb infatti trattiene la somma al momento della prenotazione, riversandola al padrone di casa solamente 24 ore dopo l'avvenuto check in".
Polizia e Airbnb consigliano, in particolare, di fare attenzione a link condivisi via email o da altri siti: diffidate da chi vi propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari per poi portarvi su un altro portale come Airbnb. C'è il rischio che condividano un link ad un sito fasullo. Occhio anche alle e-mail con il logo della piattaforma: non è detto che siano autentiche. Le prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall'app: se l'e-mail include la richiesta di un bonifico bancario si tratta di una truffa".
"Nonostante i 6 milioni di annunci attivi disponibili a livello globale, su Airbnb i tentativi di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile 24 ore su 24 a supporto degli ospiti. La riprova è che le frodi più comuni avvengono su altri siti e il nome di Airbnb è utilizzato per adescare la potenziale vittima perché è un marchio che trasmette fiducia", spiega Trovato.